01/09/2017 – 17/09/2017
La giostra equestre più rappresentativa e accesa d’Italia si ripropone con l’edizione settembrina dopo la precedente di giugno; anche stavolta ben 10 rioni e 800 figuranti. Nasce da un’antica diatriba tra le tesi sostenute all’inizio del 17° secolo, ”Se l’onore dei privilegi principeschi prevalga o meno sulle grazie e l’amore di una gentilissima e bellissima dama”. Il connubio e contrasto tra amore e potere vengono esaltati nella rievocazione storica e competitiva dalla città di Foligno in una avvincente gara di abilità tra dieci cavalieri in sella ai rispettivi destrieri presso il “Campo de li giochi”, incorniciata da eventi collaterali come “Il Gareggiare dei Convivi”, “La fiera dei soprastanti”, “La cena grande” “La Bianca notte barocca”. Il tutto nell’intento, decisamente ben riuscito, di ricostruire il suntuoso contesto dell’epoca barocca partendo dai costumi ispirati alle iconografie del tempo, proseguendo con i piatti preparati con ricette seicentesche originali, per proseguire con la riapertura di splendide location alla scoperta del fascino delle contrade della città. Un vero e proprio concentrato di eccellenze e di talenti dedicati alle migliaia di visitatori italiani e stranieri che ogni anno confluiscono nel cuore dell’Umbria alla ricerca del sano e del bello. I dieci rioni in gara, gestiti e animati con uno straordinario spirito di abnegazione dai rispettivi volontari quintanari, schierano ciascuno il proprio cavaliere che per l’occasione assumerà un nome di gara il cui significato è appositamente diretto all’intimidazione e alla sfida nei confronti degli avversari (L’Ardito, Il Gagliardo, l’Animoso, l’Audace etc.). Sul “Campo de li Giochi”, al cospetto delle più alte cariche amministrative che governavano la città e, sostenuti dal calore del tifo di migliaia di rionali, i cavalieri al galoppo, percorrono un tracciato di oltre settecento metri a forma di otto all’intreccio del quale si trova la statua in legno del dio Marte con il braccio destro teso e il pugno chiuso a cingere un anello. La gara consiste nell’infilare in corsa l’anello con una lancia, nel minor tempo possibile e con il minimo delle penalità. Durante le fasi della competizione la circonferenza dell’anello si fa sempre più piccola ed è qui che i quintanari sfoderano tutto il loro entusiasmo a sostegno del proprio cavaliere con grida di incitamento e di agonismo, infervorendo la serata. La gara si conclude con la proclamazione del Cavaliere vincente ed uno scambio di sfottò fra gli esponenti dei vari rioni. L’assegnazione del Palio della città chiude la manifestazione che rappresenta un fiore all’occhiello per Foligno, in quanto polo attrattivo per il rilancio dell’economia turistica dell’Umbria tutta.